UN ALTRO “NO” ALLA FORZATURA DELL’OLIGARCHIA LINGUISTICA

TRIBUNALE UE BOCCIA IL BREVETTO EUROPEO UNIFICATO

La Corte di giustizia dell’UE ha deciso ieri che il progetto di accordo diretto alla creazione di un Tribunale dei brevetti europeo e comunitario non è compatibile con il diritto dell’UE. Si tratta di una dura battuta d’arresto per il progetto di brevetto unificato trilingue portato avanti dalla Commissione europea tramite la forzatura della cooperazione rafforzata.

Già nel febbraio scorso gli avvocati generali della Corte avevano avvertito che un sistema trilingue violerebbe il diritto delle imprese e delle persone di difendersi nella lingua ufficiale del loro Stato di appartenenza.

I ministri dell’industria dei paesi membri della UE, che si riuniranno domani a Bruxelles per votare sulla cooperazione rafforzata per il brevetto trilingue, prendano atto della sentenza, la quale conferma che un regime linguistico oligarchico comporta una grave distorsione della libera concorrenza sancita dai trattati e una palese violazione del principio del multilinguismo europeo.

I ministri abbiano quindi il coraggio di abbandonare una proposta di regime linguistico screditata e discriminatoria, e si impegnino a cercare una soluzione più equa e rispettosa della diversità linguistica, ad esempio un “fondo europeo per la traduzione dei brevetti” finanziato con specifici da contributi versati dagli stati le cui lingue sono privilegiate, o un sistema di rotazione linguistico e/o l’utilizzo tecnico di una lingua neutra e non ufficiale come lingua ponte per le traduzioni.

Michele Menciassi
Segretario Associazione Nitobe
per la giustizia e democrazia linguistica

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